Sintesi report sulla linea sellOttO DUAL, report redatto a cura de: A) Dott.ssa Gabriella Mirabile - Urologo, Andrologo ed esperta di UroGinecologia, nonché ciclista amatoriale, B) Marco Redaelli - Istruttore di fitness ed esperto di biomeccanica, C) Gabriele Emiliozzi - Meccanico di biciclette ed esperto di biomeccanica (Fig. 1). Maggiori dettagli nel documento originale.
Introduzione
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Creata agli inizi del 1800, la bicicletta ha subito diverse modifiche fino ad oggi. Quasi sempre però tali innovazioni hanno riguardato il mezzo in senso stretto portandoci ad oggi ad avere biciclette ben differenti dalla prima in termini di modelli, geometrie, materiali di fabbricazione e accorgimenti tecnologici; si pensi all’uso del carbonio, al cambio elettronico, al freno a disco, alla pedalata assistita.
Poche hanno riguardato invece il rapporto tra utilizzatore e mezzo, tra ciclista e bicicletta. SellOttO a nostro avviso è una di queste, una di quelle innovazioni che probabilmente non cambierà radicalmente l’uso del mezzo, ma che porta con sé una visione dell’andare in bici in senso globale, mettendo in primo piano il ciclista ed il suo rapporto con il mezzo, Potremmo definirla una sella “Olistica”.
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Quando ci è stato proposto di testare i prototipi di SellOttO Dual, non sapevamo che tipo di selle fossero esattamente, sapevamo che strizzavano l’occhio al femminile , ed a quelle persone , maschi e femmine che cercano una alternativa alle selle tradizionali che per varie problematiche rendono l’uso quotidiano o sportivo della bicicletta, impossibile, dannoso o difficile; pensavamo di cavarcela con poco , invece abbiamo immediatamente capito che è un prodotto davvero innovativo , ci siamo presi un po’ piu’ di tempo ed abbiamo cercato di capirne a fondo pregi e difetti ;ci siamo resi conto che pur esistendo sul mercato molti tipi di sella differente , questa ha delle peculiarità che la rendono unica. Per analizzare la gamma sotto ogni aspetto abbiamo lavorato in team, avvalendoci delle professionalità della Dott.ssa Gabriella Mirabile Urologo, Andrologo ed esperta di UroGinecologia, nonché ciclista amatoriale, Marco Redaelli istruttore di fitness ed esperto di biomeccanica, Gabriele Emiliozzi meccanico di biciclette ed esperto di biomeccanica. Ci teniamo a specificare che il test realizzato non è frutto di alcun accordo commerciale, ed abbiamo avuto totale libertà di evidenziare eventuali lati negativi da noi riscontrati.
Materiali e qualità
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La sella è interamente ideata, progettata e realizzata in Italia, una piccola bandierina tricolore ce lo ricorda , ciò è sicuramente un vanto e sinonimo di cura e qualità anche per la possibilità di avere se necessario un contatto diretto con l’azienda produttrice.
Montaggio
Questa a nostro avviso è la nota più dolente. Il montaggio è difficile, ma attenzione non in senso prettamente meccanico e manuale, bensì in senso interpretativo e filosofico , vado a spiegare. SellOttO è una sella innovativa e non va trattata né montata come una sella standard; perfino un buon meccanico generalmente monta la sella in base all’utilizzatore seguendo dei parametri standardizzati alcuni dei quali in questo caso vanno reinterpretati. Questa sella ha piu’ regolazioni di una sella normale, davvero si può adattare alle nostre misure biometriche (e non parlo solo della distanza delle ossa ischiatiche), al tipo di utilizzo, alla confidenza con il mezzo, al tipo di pedalata, ed eventualmente anche alla criticità di tipo medico-sanitario dell’utilizzatore. Ecco riassumere tutti questi parametri, interpretarli e riportarli poi nella posizione esatta di montaggio non è semplice, chiaramente la sella sarà ugualmente utilizzabile anche in caso di montaggio superficiale, ma perderà alcuni dei vantaggi che invece può assicurare.
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Sappiamo che verranno realizzate istruzioni molto dettagliate sul montaggio oltre ad un video esplicativo, ciononostante il consiglio è quello di far montare la sella (se non si hanno specifiche conoscenze) ad un meccanico specializzato o ad un biomeccanico, spiegando però esattamente perché’ si è scelto questo prodotto e fornendogli le istruzioni ed i video di montaggio (Fig. 2).
Test sportivo
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La prima volta che si sale in sella si rimane sbigottiti, è sicuramente qualcosa di nuovo, non piacevole, sembra di essere seduti su una sfera, sembra che ondeggi, il primo pensiero è di smontarla immediatamente, ma quasi subito, dopo neanche cinque minuti di pedalata le sensazioni cambiano totalmente, il rivestimento sembra adattarsi a noi , il nostro bacino si blocca e si assesta e si hanno tutt’altre sensazioni che vengono poi confermate dall’utilizzo prolungato.
Innanzitutto la sensazione di freschezza, la sella lascia passare aria, il fondello rimane asciutto , non si suda nella zona inguinale, abbiamo provato le selle anche con la calura estiva e questa peculiarità era evidente.
Se la sella è posizionata bene, e ciò non è semplice, essa riesce ad isolare perfettamente l’appoggio delle ossa ischiatiche ed a bloccarci in tale posizione poiché’ anche il tessuto del rivestimento più poroso e con più grip del solito rendono difficoltoso lo scorrere in avanti o indietro e la rotazione del bacino, bloccandoci quindi in una posizione “perfetta per la pedalata”. Occorre quindi una riflessione su questo analizzandone i pro e i contro.
Tra i punti a favore c’è sicuramente l’obiettivo primario del costruttore ovvero isolare l’appoggio in maniera che siano solo le ossa ischiatiche a sopportare vibrazioni e peso, liberando così totalmente la zona perineale e genitale (sia nei maschi che nelle femmine), facendo sì che determinate patologie conclamate o latenti, diagnosticate o in predisposizione evitino di creare fastidi e limitare l’uso della bicicletta. Inoltre, si rimane, come detto, bloccati in una posizione biomeccanicamente perfetta per pedalare; siamo piacevolmente costretti a una pedalata efficiente e rotonda, facendo lavorare tutti i muscoli della gamba ed i glutei in maniera estremamente efficace, un po’ come avviene nelle bici da crono nelle quali si ricerca esclusivamente la perfezione del movimento di pedalata.
Questo vantaggio porta con sé però intrinsecamente uno svantaggio, ovvero quello di andare a caricare per molto tempo e con più pressione “solo” l’ischiatico; come evidenziato si ha difficolta, sia per il rivestimento, sia perché’ l’appoggio è davvero piccolo a ruotare il bacino, a trovare posizioni di riposo, a variare le pressioni, a modificare il nostro assetto in discesa o in salita, e si è costretti ad alzarsi piu’ spesso sui pedali per distendere o allungare i muscoli e la schiena. Inoltre, se da una parte i muscoli di gamba e gluteo sono messi in grado di pedalare in maniera perfetta, lombari, dorsali ed addominali sono costretti all’immobilità che alla fine della giornata può causare qualche indolenzimento.
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Insomma, tirando le somme la sella ci piace davvero molto la troviamo ottima per un uso sportivo /amatoriale, ma abbiamo qualche dubbio in caso si debba stare in sella più di quattro cinque ore o per percorrenze maggiori di un centinaio di chilometri. Considerando però che la maggior parte di ciclisti sportivi /amatoriali o semplicemente amatoriali difficilmente hanno queste percorrenze quotidiane ci sembra una sella perfetta e adatta a (quasi) tutti (Fig. 3).
Dal punto di vista Uro Andrologico
Vogliamo essere schietti diretti e chiari, SellOttO dual da questo punto di vista merita un Applauso.
Partiamo dalla premessa che basandoci su pubblicazioni scientifiche la bicicletta ed il ciclismo sportivo amatoriale non sono causa di patologie, ma l’uso prolungato di una sella o di una seduta non idonea o di una posizione errata può predisporre a disturbi o esacerbare problematiche latenti di tipo Uro Andrologico.
La sella esaminata ha il primo indubbio vantaggio di essere estremamente fresca, essendo il canale regolabile molto largo consente all’aria di fluire nella zona contribuendo a tenere la temperatura dei testicoli e del perineo bassa con conseguente giovamento. L’altro vantaggio si ha eliminando quasi totalmente la pressione nella zona genitale, i testicoli ed il pene sono più liberi e non stretti in posizioni innaturali, questo associato alla assenza di compressione reca ragguardevoli vantaggi nel proteggerci da deficit erettile, disturbi delle basse vie urinarie, e salvaguardia della zona perineale, prostatica e uretrale.
Dobbiamo evidenziare che esistono dedicate agli uomini molte selle “antiprostata” in commercio, ma al momento non ci sembra che nessuna rechi assieme tutti i vantaggi riscontrati e sicuramente nessuna può vantare un così alto grado di possibile personalizzazione.
Dal punto di vista Uro Ginecologico
Se dal punto di vista maschile la sella si è meritata un applauso da quello Uro Ginecologico merita una Standing Ovation.
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Finalmente una azienda pensa anche alle donne, alle cicliste amatoriali e sportive, ed a chi ha semplicemente dovuto rinunciare alla bici come mezzo di trasporto quotidiano a causa di problemi medici.
SellOttO Dual viene evidentemente progettato sin dall’inizio tenendo in considerazione l’anatomia femminile, infatti dei due carri proposti, il più largo sembra palesemente pensato in questa direzione.
L’incavo centrale inoltre può essere regolato e portato fino a dimensioni estremamente generose per aumentare lo scarico della zona genitale, i punti deputati invece all’appoggio risultano quindi più distanti pronti ad accogliere ossa ischiatiche più larghe tipiche del bacino femminile.
Oltretutto la possibilità che danno le sfere di regolare le due punte distanti tra di loro fa sì che il contatto con la sella sia evitato o sia minimo lungo tutta la zona genitale, non solo quella posteriore, ma anche anteriormente fino al clitoride.
Ulteriore punto di forza è la freschezza della sella, questa per una donna è estremamente importante poiché’ i genitali sono più esposti ed a diretto contatto con la biancheria intima o con il fondello del pantaloncino o salopette da ciclismo; l’umidità ed il sudore in questa zona predispongono alla proliferazione di germi e batteri che se invece viene tenuta asciutta rimane più asettica.
Non ultimo oltre all’assenza di pressione sui tessuti molli, uretra e clitoride, con la generosità degli incavi si riduce sensibilmente anche lo sfregamento che potrebbe creare irritazioni o dolori urologici e vulvari (Fig. 4).
Conclusioni
Insomma una sella nuova, rivoluzionaria, complicata da capire ma assolutamente interessante, da prendere in considerazione e che tutti (o quasi) dovremmo provare.
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Marco Redaelli - Istruttore di fitness ed esperto di biomeccanica
Gabriele Emiliozzi - Meccanico professionale di biciclette ed esperto di biomeccanica
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Maggiori dettagli nel documento originale e nella relativa biliografia
(1)(Johan de Hartog J, Boogaard H, Nijland H, Hoek G (2010) Do the health benefits of cycling outweigh the risks? Environ Health Perspect 118(8):1109–1116. doi:10.1289/ehp.0901747 2.
(2)Warburton DE, Nicol CW, Bredin SS (2006) Health benefits of physical activity: the evidence. CMAJ 174(6):801–809)
(3)(Cycling-Related Sexual Dysfunction in Men and Women: A Review Caner Baran, MD, Gregory C. Mitchell, MD, MS, and Wayne J.G. Hellstrom, MD Department of Urology, Tulane University School of Medicine, New Orleans, LA, USA DOI: 10.1002/smrj.32)